martedì 14 luglio 2009

Lavoro Italia e Crisi

Tempo d'estate e tempo di vacanze.
Ma che vacanze?
Intorno a me vedo e leggo di cassa integrazioni, ripresa tra un anno, debito pubblico in aumento.
Segnali sconfortanti.
Però: tutti al mareeee!!!
Siamo diventati tutti matti, o siamo tornati quel popolo spregiudicato che con le crisi tira fuori il meglio di se?
L'italiano è sempre stato un popolo che ha vissuto in situazione d'emergenza: è con le situazioni limite che da il meglio. Un esempio stupido ma emblematico ne è la propria nazionale di calcio: non ricordo di una, dico una, volta, in cui l'Italia si sia qualificata a una qualsiasi manifestazione in modo netto, senza problemi, senza soffrire. Anche gli ultimi mondiali vinti si è sofferto come al solito, e come al solito i campioni si sono aiutati in un grande esempio di team.
E quindi, nonostante tutti questi segnali di crisi, riprendiamo a spendere, ad arrivare al lastrico tutti i mesi. E tutti i mesi resuscitiamo e ci inventiamo una soluzione diversa che possa durare fino al mese successivo.
Dopo un anno di crisi globale ci siamo convinti che dopotutto questa crisi non è così drammatica: ammortizzatori, sussidi, social card, casse integrazione straordinarie, stanno mantenendo agli italiani uno standard soddisfacente.
Ma se tutto dovesse finire? Se lo Stato ad un certo punto dovesse non avere più le risorse per sussitere i propri cittadini?
Se finiranno gli aiuti, ci arrangeremo come abbiamo sempre fatto?
Italia: popolo di Santi, Inventori e Marinai.
Siamo sicuri che dopo aver perso la predilezione a essere Santi, la leadership nell'inventare nuovi brevetti, agli italiani non restarà che tornare a essere Marinai dovendo migrare verso mete più lungimiranti, che hanno affrontato la crisi in modo attivo e non lasciandola passare aspettando che finisse da se?

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