mercoledì 5 agosto 2009

Stipendi

E' di oggi la pubblicazione di uno studio di Bankitalia dove si afferma (a margine di tutti i dati riportati) che al Sud si spende meno che al Nord.
Verrebbe da dire: bella scoperta!
Chiunque del Nord sia andato in vacanza, o abbia soggiornato qualche tempo al sud (o viceversa ovviamente) se ne è reso conto da solo.
Quanto meno questi dati ci danno la possibilità di capire quale sia il divario e le differenze in termini concreti.
Al di la di riportare cifre e discutere se un caffè costa davvero uno due o tre euro, credo che sia più utile soffermarsi sulle polemiche (tutte estive per la verità) che questi dati stanno suscitando.
Posto che credo che le dichiarazioni che stiamo leggendo avranno la stessa durata e intensità di un ghiacciolo mangiato di questi tempi, penso che questo studio produrrà ben pochi effetti tangibili per noi comuni cittadini.
Una riflessione però la farei: quanti non hanno pensato almeno un momento che Calderoli potrebbe anche avere ragione?
Voglio dire: un maresciallo a Palermo e a Milano hanno lo stesso stipendio, nonostante abbiano un costo della vita decisamente diversi. Questo vale anche per insegnanti ed altre cariche statali e parastatali. Cosa che non avviene nelle strutture private: un impiegato di Palermo assunto in una azienda privata non percepisce lo stesso stipendio di uno di Milano.
Vi sembra giusto?
Da una parte se una persona ricopre lo stesso incarico e svolge le stesse mansioni dovrebbe essere pagata per le sue "prestazioni" e quindi gli stipendi dovrebbero essere uguali sia che sia pagato a Palermo che a Milano. Sappiamo però che questo non avviene in tutti i campi e settori.
La mia domanda è questa: al sud l'amministrazione pubblica paga troppo, o le aziende private pagano troppo poco?

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